Facciamo Chiarezza: “La rivalutazione dell’assegno di mantenimento”
Vediamo quali sono i criteri per rivalutare l’assegno in base a quanto sancito dalla legge 898/1970
Per preservare il potere d’acquisto dell’assegno di mantenimento, annualmente deve essere calcolata la rivalutazione in base all’aumento medio del costo della vita a discapito dei soggetti erogatori.
L’obbligo di rivalutare l’assegno di mantenimento è sancito dalla legge n.898 del 1 dicembre del 1970 nell’articolo 5, comma 7.
Sebbene le disposizioni previste siano state specificate solo in sede di divorzio, la Corte di Cassazione, per analogia, ha ritenuto valido gli stessi obblighi anche in sede di separazione.
La nuova quota costituirà poi la somma sulla quale applicare l’indice di FOI l’anno successivo per determinare la nuova rivalutazione e cosi via. Per cui se supponiamo che l’assegno di mantenimento sancito dal giudice sia di 500 euro a partire dal 01/01/2015 questa somma dovrà essere rivalutata tenendo conto dell’ultimo FOI disponibile all’ 01/01/2016, che se supponiamo essere del 2%, allora dall’ 1/02/2016 l’assegno di mantenimento sarà di 510 euro.
CEO Midiagroup Carmelo Polizzi
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